Nuovo articolo del nostro prolifico lettore Normalmen:
Gli indici per valutare il grado di civiltà e democrazia di un paese sono: la libertà di informazione, la possibilità all’istruzione e il sistema sanitario.
Questi sono i tre punti cardine dai quali non si può prescindere se si vuole vivere in un paese civile e che cresce. Per quanto riguarda il terzo punto sappiamo tutti, grosso modo, qual è lo stato dell’arte.
1. L'autorizzazione ad aprire ed esercitare una farmacia è rilasciata con provvedimento definitivo dall'autorità competente per territorio. Il numero delle autorizzazioni è stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 5.000 abitanti nei comuni con popolazione fino a 12.500 abitanti e una farmacia ogni 4.000 abitanti negli altri comuni.
La popolazione eccedente, rispetto ai parametri di cui al secondo comma, è compiuta, ai fini dell'apertura di una farmacia, qualora sia pari ad almeno il 50 per cento dei parametri stessi. (quindi si sale a 7.500!!!)....
Facciamo ora delle considerazioni.
Se si parla di sanità pubblica si sostiene che dobbiamo dare spazio anche alla sanità privata, ma viceversa?
Le farmacie sono sicuramente da ritenersi una parte di sanità privata, ma con quale vantaggio per la comunità le farmacie vengono protette da leggi anti-concorrenza come quella appena letta?
Pensate per un attimo se il legislatore se ne uscisse con una legge che imponesse al massimo un bar ogni 5000 abitanti! (farebbero i “budelli d’oro” come si dice da me), oppure un meccanico, oppure un macellaio. Io credo che la comunità si incavolerebbe non poco!
Allora visto che le farmacie non vendono gelati o salcicce, ma medicinali, come mai i primi possono essere in 20 o 30, gomito a gomito, mentre la legge IMPONE CHE CI DEVE ESSERE SOLO UNA FARMACIA SU 5.000 ABITANTI? (anzi, se fate due conti vedrete che fino a 7501 abitanti non si può aprire un’altra farmacia!). A completare il tutto c’è da dire che le farmacie non vendono solo medicinali, ma sono negozi come gli altri, ma più cari. Vendono gli stessi giocattoli della Coop, caramelle come al bar, profilattici come in cartoleria, accessori per l’infanzia come da “io bimbo”. Tutto uguale ma più caro. Ringraziamo i nostri politici che fanno leggi così disinteressate per il bene della popolazione. Sono talmente distanti da noi che si dimenticano sempre di essere anche loro parte della popolazione. Loro e i loro figli, i loro nipoti e i loro parenti. La vita è una ruota che gira e presto o tardi anche loro vivranno i disagi che creano! Diffondete questo post e se avete un blog inviatemi la vostra e-mail per avere altri post (ilnormalman@tiscali.it)