Due righe per commentare i servizi giornalistici che da diverso tempo le reti RAI e Mediaset dedicano al clima e alla meteorologia.
Avrete notato che al minimo accenno di caldo, freddo, pioggia o neve esce subito fuori la parola
“record”, cosicché se a giugno il termometro segna 30 gradi, si sente in TV la notizia seguente:
“Caldo record in Italia, era dai tempi della quarta dinastia egizia che non si registrava una tale temperatura”,
oppure, dopo due giorni di pioggerella:
“Precipitazioni record in Italia, rischio alluvioni in tutto il paese, era dai tempi di Noè che non pioveva così”, e così via.
Poi l’ immancabile “le stagioni non sono più quelle di una volta”, come se nei lugli di 1000 o 2000 anni fa nevicasse.
Di concerto escono fuori quei consigli idioti sulle precauzioni da prendere per evitare i malori dovuti al caldo, suggerimenti talmente cretini che verrebbero istintivi anche a un topo di fogna, del tipo seguente:
non uscite di casa alle due del pomeriggio sotto allo schioppo di sole
non accendete i termosifoni
non mangiate i ciccioli e la porchetta, meglio frutta e verdura
non bevete superalcolici mentre siete in spiaggia
non indossate sciarpe e cappotti nelle ore più calde
se fate una passeggiata, è meglio indossare scarpe leggere piuttosto che i doposci
in auto tenete spenti i riscaldamenti, semmai azionate l' aria condizionata
Grazie alla TV per averci, indirettamente, salvato la vita.
(Poi si lamentano se la gente va a guardare i blog)
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