Concorso di bellezza a lama

venerdì 29 agosto 2008

Lettera per Silvia

Abbiamo ricevuto, da un' amica dell' autore, questa lettera dedicata alla sfortunata ragazza vittima del recente, tragico, episodio di Sansepolcro.
La pubblichiamo in maniera integrale senza aggiungere commenti.



Cara Silvia, era venerdì sera e stavo tornando a casa quando sono stato raggiunto dalla notizia della tua scomparsa. Qualche ora prima mi aveva chiamato un amico, il buon Giuliano, figlio di un ostaggio civile fucilato nell'agosto '44. Quel venerdì ricorrevano giusto sessantaquattro anni dalla morte di suo padre, e mai avrei pensato che ancora un 22 agosto si sarebbe impresso su di una famiglia, di Sansepolcro, come un marchio a fuoco per i giorni a venire.Di fronte a queste vite spezzate, penso ai genitori che rivedono le immagini dei loro bambini, che imparano a camminare con il loro testone e l'incedere incerto, che giocano con la palla o con i tegamini, che ridono insieme ai loro fratelli, e mi chiedo da quale pianta venga il seme che con il suo male ha infestato queste brevi esistenze.E penso a quanto è innaturale che i genitori sopravvivano ai figli, ai quali la vita dovrebbe riservare un futuro ben più lungo di quanto sia il passato.Un grave errore è assistere a questi fatti come se si trattasse sempre di problemi altrui, lasciando i familiari soli come se su di loro gravasse un'infamia di cui non si capisce la colpa.Eppure, ancora una volta, varie istituzione e associazioni sportive e non, comprese quelle politiche malgrado il loro buon numero di affiliati, sembrano allentare le maglie proprio nel momento del maggior bisogno, quando sarebbe opportuno non stare distanti, ma stringersi a rete intorno a tanto dolore.Non basta un consapevole silenzio. Dove è quell'opinione pubblica che se la prende con tanto zelo per un volto del Cristo utilizzato in una locandina, ma non si espone con una posizione netta su questioni che vanno ben oltre gli esercizi retorici e le semplici enunciazioni di principio, chiedendo una radicata militanza in mezzo ai problemi e alla sofferenza della gente comune? Quanti i tanti camminatori della domenica ed anche quei molti ciclisti locali che, pur conoscendo entrambi i due ragazzi, si sono chiesti (o hanno chiesto) se potevano essere utili nelle ricerche di questi giorni?Ben vengano giornalisti e televisioni se il clamore mediatico può gettare una luce sui tanti casi di violenza domestica, spesso neppure denunciati, che tuttavia rendono la nostra valle una zona a rischio dove, ai traffici illeciti e ad una criminalità di vario genere sempre più diffusa, si sovrappone l'inadeguatezza di un vivere spesso lasciato ai margini della vita sociale e che esplode sempre più spesso, con una frequenza che tentiamo di negare, in tragici casi di omicidio, suicidio, omicidio-suicidio. In una società che ha perso il senso di solidarietà tipico delle campagne dove, quando bruciavano i pagliai, gli altri contadini facevano il giro dei poderi per ricostituire i covoni perduti dal vicino, il ritmo frenetico con cui la società si modifica impedisce sovente di imbrigliare la vita quotidiana nei lacci del diritto. Un diritto che, necessariamente, è sempre in ritardo rispetto a quella comunità che esso dovrebbe proteggere, e proprio le vittime di queste storie obbligano una società civile a dotarsi dei necessari strumenti di tutela. Cara Silvia, la tua scomparsa non è solo un grave lutto per la tua famiglia, ma è la stessa società che perde una risorsa rappresentata dalla tua bontà d'animo e dal tuo lavoro generoso. Eppure voglio vedere, in quella che credo sarà per te una vita nuova e diversa, non un'assenza incolmabile, ma il prezioso tassello incastonato nella costruzione di un mondo migliore.Grazie Silvia e, per il momento, diciamoci solo "arrivederci".
MARTEDì 26 AGOSTO 2008 14:16 - Andrea Bertocci (tess. Dynamis Bike)

martedì 19 agosto 2008

Le frasi celebri 4


Una volta, in un' estate di diversi anni fa, un gruppo di ragazzi stava seduto in una panchina in Via Sant' Andrea, quando passò un' auto straniera.

Uno di loro notò, nel classico adesivo ovale di allora, il simbolo dello stato di provenienza, una "L", e chiese se qualcuno sapeva di dove fosse .

La "L" stava ad indicare il Lussemburgo, ma un personaggio, diverso da quelli dei tre post scorsi,
anche se è difficile da credere, disse:

LOLANDA

e non stava scherzando...

lunedì 11 agosto 2008

Le frasi celebri 3




Oggi parliamo di una partita di un torneo dei rioni di molti anni fa (ma perchè le cose fatte per bene a Selci non durano mai?), tra le squadre di Via della Croce e della Stazione (ehm... ho già detto troppo).
A un certo punto quello che, con grande sprezzo del ridicolo, si autodefiniva "direttore sportivo" di una delle due squadre, si alzò in piedi ed entrò in campo con l' indice della mano destra alzato
(come i bambini quando vogliono andare al bagno), sostenendo che gli avversari praticavano un gioco troppo duro, e, rivolto all' arbitro, disse quanto segue:

Signor albitro, le volgo dire una cosa, i miei giocatori c' hanno tutte le galloppole spellate!



Qualcuno lì intorno si mise a ridere in maniera irrefenabile, ma lui, convinto di aver pronunciato una frase dalla correttezza inappuntabile, pensò che ridessero di qualcos' altro e non se ne curò, per cui, quand' anche dovesse leggere queste righe, non si riconoscerebbe nel personaggio descritto.


PS Comunicazione per i visitatori:

Lasciare un commento su questo blog non è reato, quindi ripetiamo ancora una volta che potete farlo ogni volta che volete, parlando di quello che volete.

PPS Avete appena letto un' altro inutile appello, che come i precedenti andrà sprecato.

Saluti a tutti e buone ferie

mercoledì 6 agosto 2008

Le frasi celebri 2






La frase di oggi si colloca su un piano letterario più alto di quella precedente, essendo la cosa, mai uscita da bocca umana, più assurda, inaudita, incomprensibile di tutti i tempi.
Il racconto di quell' attimo sublime è giunto a noi impreciso e incompleto, ma le cose più importanti, cioè l' autore e le parole, sono quanto di più sicuro possa esistere.
Il nostro Poeta, in circostanze imprecisate e rivolto non si sa più a chi, cesellò questi versi:

Si le querce eron de roccia to eri el re

(Traduciamo per eventuali e sempre più improbabili visitatori di madre lingua italiana:
"Se le querce fossero di roccia tu saresti il re").

E' inutile dire che a tutt' oggi questa frase non è stata spiegata, nonostante gli sforzi fatti per interpretarla, ma probabilmente è il Poeta che è troppo avanti per noi poveracci.
Se qualcuno ha fatto dei passi avanti nell' interpretazione, per favore, ce lo faccia sapere.
Sapete chi è il soggetto in questione?

domenica 3 agosto 2008

Il viale - Sondaggio

Da qualche anno si parla della circolazione in Viale Francesco Nardi; qualcuno, anche tramite i giornali, propugna l' istituzione del senso unico, a causa della sede stradale troppo stretta, altri si oppongono perchè così i già pochi commercianti sarebbero ulteriormente penalizzati, altri ancora sostengono l' inutilità di tale cambiamento.
Qualche anno fa ci fu addirittura un referendum popolare, promosso dalla locale sezione dell' allora PDS, ma in verità già a quei tempi si conobbe poco o niente dei risultati, e a tutt' oggi non se ne è saputo più nulla.
Lì si proponeva di istituire dei sensi unici alternati sulle vie parallele al viale (Viale Italia, via della Croce, Via Gorizia), usando lo spazio che, a quel punto, si sarebbe liberato, per creare delle piste ciclabili.
Ultimamente circola la voce che il senso unico sarà istituito fino all' incrocio con via Trento e via del Lavoro, e il recente allargamento dei parcheggi, con ulteriore restringimento della carreggiata, rafforza questa ipotesi.
Sarebbe interessante conoscere qualche parere, noi come al solito offriamo lo spazio, ma possiamo tranquillamente giocarci tutti i nostri organi vitali che nessuno lascerà un commento.
Lontani dallo scoraggiarci continueremo a scrivere, in questo caso lanceremo anche un sondaggio
a tal proposito, vediamo se uscirà fuori qualcosa.
Sempre a proposito di voci, ce n' è un' altra che comincia a serpeggiare: sembra che i due uffici postali di Selci e di Lama siano destinati alla chiusura, con conseguente accorpamento nella costruenda COOP della Stazione.
Idem come sopra, se qualcuno vuol dire qualcosa lo faccia pure.
Idem come sopra, siamo sicuri che nessuno lo farà.

venerdì 1 agosto 2008

L' ho fatto per dispetto 2

Parliamo ancora di lavori pubblici nella nostra frazione, facendo seguito al post di qualche tempo fa.
In quello si parlava, tra le altre cose, di asfaltature e rifacimenti parziali delle stesse, sottolineando la poca o nulla perizia con la quale venivano effettuate.
Durante l' ultima festa della ranocchia era in programma una corsa ciclistica di ragazzini, provenienti da molte parti del centro Italia e anche da Cremona, quindi di una certa rilevanza, e
l' amministrazione ha provveduto a riparare delle buche presenti lungo il percorso (alcune erano vere e proprie voragini, probabilmente erano riportate anche in qualche carta geografica), pur limitandosi rigorosamente ai tratti del percorso.
Chi si aspetta l' ennesima critica stavolta rimarrà deluso, perchè, udite udite, questa volta i lavori sono stati fatti abbastanza bene (neanche stavolta si è raggiunto l' optimum, ma visti i tempi che corrono è bene accontentarsi, anche se nessuno è autorizzato a montarsi la testa).
Significa che l' asfalto è stato ben distribuito e pressato, probabilmente si è usato anche del catrame, si sono accuratamente chiusi i bordi dei tombini, che erano circondati da profondi spacchi ed erano realmente molto pericolosi, ripassando sopra delle riparazioni precedenti fatte in modo veramente vergognoso.
Allora la domanda sorge spontanea: perchè stavolta si è lavorato (abbastanza) bene, mentre la regola generale è quella di far le cose, come dice il titolo, per dispetto?
Se stavolta si è lavorato bene significa che è possibile farlo, e allora gli amministratori dovrebbero accertarsi della bontà dei lavori, e i cittadini dovrebbero pretenderlo.
Nei giorni successivi alla corsa è stato rifatto, totalmente, il tratto iniziale di Viale Italia, circa 150 o 200 metri; e qui torniamo alle vecchie polemiche: quella strada era piena di scavi riparati alla vecchia maniera, cioè da fare schifo, e dopo anni di disagi si è stati costretti a rifarla nuova.
Noi asseriamo che se le riparazioni fossero state fatte come quelle sopra descritte, non ci sarebbe stato bisogno di rifare tutto il lavoro, e in questi anni sarebbero stati risparmiati molti disagi alla popolazione, oltre ai soldi dell' ultima asfaltatura.
Quindi, come al solito, minori servizi e maggiori sprechi.
Ma tanto c' è chi paga...

Come al solito invitiamo chiunque legga questo articolo a dire la sua, e, anche se i risultati sono sconfortanti, noi continueremo a scrivere.
Buone ferie a tutti

PS a breve un sondaggio sul senso unico in Viale Nardi