Concorso di bellezza a lama

lunedì 22 dicembre 2008

Junior Selci - 2

Vogliamo parlare ancora un po' della neonata società di calcio giovanile, per segnalare la visita che dirigenti e giocatori hanno fatto al centro diurno Altomare di San Giustino, per incontrare i ragazzi disabili e scambiare con loro i doni, notizia riportata anche sulla Nazione, in cronaca locale. Sicuramente questa esperienza servirà ai ragazzi più di qualche vittoria sul campo, e sarà utile alla loro crescita personale.
(Il servizio e il filmato dell' intervista sono reperibili su: http://www.primopianonotizie.com/)
Finalmente si vede una società sportiva che si ispira a valori diversi da quelli , vuoti, che dominano lo sport attuale, a tutti i livelli, dove l' unica cosa importante sembra il risultato, da ottenere anche con mezzi non propriamente sportivi.

Sabato sera, inoltre, c' è stata la cena sociale alla sala Filarmonica, con la presenza di circa 120 persone, tra giocatori, genitori, dirigenti e autorità. Tale cena è stata descritta come un bellissimo momento di aggregazione, con l' aiuto spontaneo di molte persone in cucina, nel servizio ai tavoli e nella preparazione della sala.

Facciamo ancora una volta i migliori auguri alla società, e preghiamo qualcuno dei dirigenti o dei genitori di inviarci, se possibile, delle foto, che pubblicheremo molto volentieri.

domenica 14 dicembre 2008

Film - festival


Traendo spunto dal post di Frogs su "Vivere a Selci", gli abitanti di via Santa Maria hanno organizzato il primo festival rionale del cinema noir.

Il programma è il seguente:

Lunedi 15 dicembre: "Il buio oltre la siepe"
Martedi 16 dicembre: "Appuntamento al buio"
Mercoledi 17 dicembre: "La lunga notte"
Giovedi 18 dicembre: "Le creature dell' oscurità"
Venerdi 19 dicembre: "Il buio si avvicina"

Sabato 20: PFM in concerto "Chi ha paura della notte" tour

Intervenite numerosi, si consiglia di portare una torcia elettrica.
Ingresso gratuito (tanto se passate non vi vedono).



sabato 29 novembre 2008

Le farmacie

Nuovo articolo del nostro prolifico lettore Normalmen:


Gli indici per valutare il grado di civiltà e democrazia di un paese sono: la libertà di informazione, la possibilità all’istruzione e il sistema sanitario.
Questi sono i tre punti cardine dai quali non si può prescindere se si vuole vivere in un paese civile e che cresce. Per quanto riguarda il terzo punto sappiamo tutti, grosso modo, qual è lo stato dell’arte.

Vediamo un po' una legge molto interessante sulle farmacie

L. 2 aprile 1968, n. 475 (notate la data)
Norme concernenti il servizio farmaceutico
Pubblicata nella Gazz. Uff. 27 aprile 1968, n. 107


1. L'autorizzazione ad aprire ed esercitare una farmacia è rilasciata con provvedimento definitivo dall'autorità competente per territorio. Il numero delle autorizzazioni è stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 5.000 abitanti nei comuni con popolazione fino a 12.500 abitanti e una farmacia ogni 4.000 abitanti negli altri comuni.
La popolazione eccedente, rispetto ai parametri di cui al secondo comma, è compiuta, ai fini dell'apertura di una farmacia, qualora sia pari ad almeno il 50 per cento dei parametri stessi. (quindi si sale a 7.500!!!)....
Facciamo ora delle considerazioni.
Se si parla di sanità pubblica si sostiene che dobbiamo dare spazio anche alla sanità privata, ma viceversa?
Le farmacie sono sicuramente da ritenersi una parte di sanità privata, ma con quale vantaggio per la comunità le farmacie vengono protette da leggi anti-concorrenza come quella appena letta?
Pensate per un attimo se il legislatore se ne uscisse con una legge che imponesse al massimo un bar ogni 5000 abitanti! (farebbero i “budelli d’oro” come si dice da me), oppure un meccanico, oppure un macellaio. Io credo che la comunità si incavolerebbe non poco!
Allora visto che le farmacie non vendono gelati o salcicce, ma medicinali, come mai i primi possono essere in 20 o 30, gomito a gomito, mentre la legge IMPONE CHE CI DEVE ESSERE SOLO UNA FARMACIA SU 5.000 ABITANTI? (anzi, se fate due conti vedrete che fino a 7501 abitanti non si può aprire un’altra farmacia!). A completare il tutto c’è da dire che le farmacie non vendono solo medicinali, ma sono negozi come gli altri, ma più cari. Vendono gli stessi giocattoli della Coop, caramelle come al bar, profilattici come in cartoleria, accessori per l’infanzia come da “io bimbo”. Tutto uguale ma più caro. Ringraziamo i nostri politici che fanno leggi così disinteressate per il bene della popolazione. Sono talmente distanti da noi che si dimenticano sempre di essere anche loro parte della popolazione. Loro e i loro figli, i loro nipoti e i loro parenti. La vita è una ruota che gira e presto o tardi anche loro vivranno i disagi che creano! Diffondete questo post e se avete un blog inviatemi la vostra e-mail per avere altri post (ilnormalman@tiscali.it)

sabato 22 novembre 2008

W I BLOG!

Ci sono arrivate sulla casella di posta elettronica (pacinotti63@gmail.com) due richieste, che noi
volentieri soddisferemo.
La prima ci informa della nascita di un nuovo blog, con preghiera di pubblicizzare il sito; niente di più facile, potete da subito visitare



La seconda è di Normalmen, che da un po' di tempo ha iniziato a scriverci qualcosa, e che ha già postato l' articolo come commento; stavolta lo mettiamo come post per dargli maggior risalto. Il nostro sconosciuto ma valido lettore è più interessato ad argomenti di tipo, direi, socio-politico su scala nazionale e, anche se il nostro blog nelle intenzioni dovrebbe parlare del nostro paese, riteniamo i suoi articoli meritevoli di pubblicazione.

Ho un' idea.
Immaginate tutti i blog della Valtiberina che si scambiano informazioni sulla politica di carattere nazionale, ma anche e soprattutto di carattere locale.
Quelli di Sansepolcro che ci informano sul costo esorbitante di un'opera pubblica, quelli di Castello che ci danno informazioni sugli sprechi della comunità montana (hai voglia a scrivere), quelli di San Giustino che ci illuminano sulle menate che sostiene l'assessore tizio per portare avanti un certo progetto.
Quelli del comitato Notubo che ci arricchiscono di dettagli sul gasdotto in arrivo. E poi spediamo i post alle redazioni dei giornali, delle tv e delle radio. Formiamo una cavolo di LEGABLOG. Facciamogli il culo!Io personalmente non ho il tempo di scendere in politica!! E come me penso molti altri... quasi tutti noi. Quindi non resta che impedirgli di prenderci i soldi direttamente dalle tasche.
Stanno massacrando il sistema scolastico, il sistema sanitario, il sistema bancario è marcio.
L'INFORMAZIONE E' L'UNICA NOSTRA ARMA (ci hanno tolto anche l'utilità del voto con le liste scelte dai partiti).
UNIAMO I BLOG!
Spedite a
normalmen@tiscali.it gli indirizzi dei blog Valtiberini che conoscete. Spedite anche tutti i post sulla politica e l'amministrazione locale che trovate in giro. Io li farò girare ancora di più!!!!! Diffondete questo post.

Grazie!

Normalmen.

domenica 16 novembre 2008

Finanziamento ai giornali

Normalmen ci manda un altro articolo, di carattere nazionale, che pubblichiamo.
Chiunque abbia qualcosa da dire faccia come lui, qui non ci sono problemi di spazio, nè di altro tipo.

LO SAPEVATE DEL FINANZIAMENTO BIS AI GIORNALI? COSA E’?

E’ bastato obbligare tutte le amministrazioni pubbliche a costosissime campagne informative per i bandi di gara che emettevano, sui giornali locali e nazionali sotto la scusa della trasparenza.
Le inserzioni devono passare sempre attraverso le solite agenzie pubblicitarie.
Quindi ora c’è una pioggia di milioni di euro che cade sulle tasche dei soliti noti e chi vuole “godere del diritto della trasparenza della pubblica amministrazione” deve comprarsi i giornali (altri soldi che piovono). Tutti soldi nostri!!
Il paradosso è che quindi i giornali non ricercano informazioni per fare articoli e inchieste ma l’informazione da vendere gli viene recapitata per legge e ci prendono pure prima i soldi!!!!
Sarebbe stato più trasparente ed enormemente più economico realizzare un sito dal costo di poche migliaia di euro e nessun altro costo per nessuno. Un accesso totale e gratuito per tutte le pubbliche amministrazioni che pubblicavano i loro bandi e per tutte le aziende e i cittadini interessati.
Questo con tutti i vantaggi di internet sulla carta (e sono molteplici).
Che ne pensate??
(diffondete l’informazione)
Normalmen

mercoledì 12 novembre 2008

Divagazioni 5 - La piena




Un anonimo lettore ci ha inviato le due immagini della piena di ottobre dell' anno scorso, cosa che francamente io non ricordavo. Noto comunque che lì, dove c' è il cartello, c'era la passerella, totalmente sommersa; se penso che oggi è il 12 novembre e il fiume è completamente asciutto
mi viene da credere alle teorie sul riscaldamento globale ecc.
Grazie per le foto, tutto fa brodo.

martedì 11 novembre 2008

Divagazioni 4 - Escher




Altre immagini, avanti finchè non avremo pubblicato (quasi) tutta l' opera.

lunedì 10 novembre 2008

Divagazioni 3 - Escher




Altre due immagini di Escher, chissà che il blog non abbia miglior fortuna se trasformato in galleria d' arte...

domenica 9 novembre 2008

Divagazioni 2 - Escher

























Ancora qualcosa del buon Maurits, per gradire.

Divagazioni 1 - Escher


























Abbiamo pensato, per quelli che ci visitano e non scrivono niente (cioè quasi tutti), anzichè lasciare il blog fermo per giorni e giorni, di mostrare dei lavori di Escher.
Chi è Escher? Riportiamo da Wikipedia:

Maurits Cornelis Escher (Leeuwarden, 17 giugno 1898Laren, 27 marzo 1972) è stato un incisore e grafico olandese.
È conosciuto principalmente per le sue fantastiche
incisioni su legno, litografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni impossibili, esplorazioni dell'infinito, tassellature e motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme completamente differenti. Le opere di Escher sono molto amate dagli scienziati, matematici, logici e fisici che apprezzano il suo uso di poliedri, distorsioni geometriche ed interpretazioni originali di concetti appartenenti alla scienza.

Osservate bene questi disegni, cosa c' è di strano? E' ovvio che nessuno si sognerà di dire la sua, ma almeno qualcuno avrà modo di conoscere qualcosa di nuovo e, si spera, di interessante.

domenica 2 novembre 2008

Ne vale la pena?

Nonostante il prolungato silenzio degli ultimi giorni, anche oggi abbiamo avuto svariate visite, che
sarebbero insignificanti per un altro blog ma non per il nostro.

Difatti da un po' di tempo stiamo scrivendo di meno, e non sempre trattiamo argomenti pertinenti alla nostra realtà. Notiamo purtroppo che i visitatori si fermano a dare un' occhiata ma quasi mai esprimono qualche idea o propongono qualcosa.

Lo scopo di questo blog era, e rimane, quello di scambiarsi opinioni e idee, come tutti i blog del resto, e non ci interessa un' audience fine a se stessa. Se si eccettuano gli interventi di Unicolettore e Normalmen, oltre alle nostre risposte, rimane ben poco, e cominciamo a pensare di star qui a perdere tempo.

Se davvero qualcuno ha un minimo interesse riguardo la sopravvivenza di questo umile blog ci dia un segno, ci dica cosa pensa di questo sito, cosa vorrebbe trovarci quando lo visita, ci muova pure delle critiche, ricordando che comunque è un mezzo, gratuito per di più, per esprimere le proprie opinioni, cosa in verità non troppo facile in altri ambiti.

Noi cercheremo in ogni caso di continuare a scrivere, ma forse con meno entusiasmo.
Un saluto a tutti, ricordatevi che un po' di pubblicità non è sgradita

martedì 14 ottobre 2008

Civiltà superiori

Anche stavolta vogliamo pubblicare un discorso molto significativo: si tratta del messaggio inviato dal capo pellerossa Seathl (dal quale prese il nome la città di Seattle), della tribù dei Duwanisch, al presidente degli Stati Uniti Pierce, nel 1855.
Qui non si intende dare nessun tipo di lezione, solo porre l' accento su come possano due culture essere così diverse e ugualmente degne di rispetto.
Purtroppo molti hanno la pretesa di giudicare altri popoli in base alle proprie convinzioni, inculcateci fin dalla nascita e che non rispecchiano mai verità assolute, e il risultato non può essere che una condanna dell' altro.
Ritengo veramente illuminante quello che disse il capo indiano un secolo e mezzo fa, spero che offra in ogni caso uno spunto di riflessione.


Il Grande Capo a Washington ci ha mandato a dire che vuole comprare la nostra terra. Il Grande Capo ci manda anche parole di amicizia e buone intenzioni.
Questo è gentile da parte sua, dato che sappiamo che lui non ha bisogno della nostra amicizia. Ma noi considereremo la vostra offerta, poiché sappiamo che se non vendiamo, l’uomo bianco può tornare coi fucili a prendersi la nostra terra.
Come potete comprare o vendere il cielo, il calore della terra? L’idea ci è estranea. Se noi non possediamo la freschezza dell’aria o il luccichio dell’acqua, come potete voi comprarli? Ogni parte di questa terra è sacra per la mia gente.
Ogni splendente ago di pino, ogni spiaggia sabbiosa, la bruma delle scure foreste, ogni radura e ogni insetto ronzante sono sacri nella memoria e nelle esperienze della mia gente. La linfa che scorre negli alberi trasporta i ricordi dell’uomo rosso.
I morti dell’uomo bianco dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. I nostri morti non dimenticano mai questa bella terra, poiché essa è la madre dell’uomo rosso. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono le nostre sorelle; il daino, il cavallo, la grande aquila, questi sono i nostri fratelli.
Le creste rocciose, le essenze delle praterie, l’impeto del puledro e l’uomo, tutto appartiene alla stessa famiglia. Così, quando il Grande Capo a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra ci chiede molto. Il Grande Capo ci fa sapere che ci riserverà un luogo dove vivere comodamente. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli.
Quindi considereremo la vostra offerta di comprare la nostra terra. Ma non sarà facile. Questa terra è sacra per noi. L’acqua scintillante che scorre nei ruscelli e nei fiumi non è solo acqua, ma il sangue dei nostri antenati. Se noi venderemo la nostra terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri bambini che essa è sacra e che ogni riflesso spettrale nell’acqua chiara dei laghi ci narra gli eventi e i ricordi della vita della mia gente.
I fiumi sono nostri fratelli, essi placano la nostra sete. I fiumi trasportano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare ed insegnare ai vostri figli che i fiumi sono nostri fratelli, e vostri, e dovete, d’ora in poi, trattare i fiumi con la gentilezza con la quale trattereste un fratello. L’uomo rosso si è sempre ritirato davanti l’avanzata dell’uomo bianco come la foschia delle montagne si dilegua dinnanzi al sole del mattino. Ma le ceneri dei nostri padri sono sacre.
Le loro tombe sono luoghi sacri e così anche queste colline, questi alberi; questa parte di terra è consacrata per noi. Noi sappiamo che l’uomo bianco non capisce il nostro modo di vivere. Per lui, una parte di terra è uguale all’altra, dato che è uno straniero che giunge di notte e prende dalla terra qualsiasi cosa gli serve.
La terra non è sua sorella, ma sua nemica, e quando l’ha conquistata, se ne va. Si lascia alle spalle le tombe dei suoi padri e non se ne cura. Strappa la terra ai suoi figli e non se ne cura. Egli dimentica le tombe dei suoi padri ed i diritti di nascita dei suoi figli. Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come oggetti da comprare, da saccheggiare, da vendere come pecore o collane lucenti. Il suo appetito divorerà la terra e si lascerà alle spalle solo il deserto. Non so. I nostri modi sono diversi dai vostri. La vista delle vostre città rattrista l’uomo rosso.
Ma forse è perché l’uomo rosso è selvaggio e non capisce. Non ci sono luoghi quieti nelle città dell’uomo bianco. Nessun luogo in cui udire il fruscio delle foglie in primavera o il battito delle ali di un insetto. Ma forse non capisco perché sono un selvaggio. Il frastuono sembra solo ferire l’orecchio. E cosa resta nella vita se l’uomo non può ascoltare il richiamo solitario del lupo o le discussioni delle rane intorno ad uno stagno di notte? Io sono un uomo rosso e non capisco.
Gli Indiani preferiscono il delicato rumore del vento che increspa la superficie di uno stagno e il profumo del vento stesso, purificato dalla pioggia di mezzogiorno o aromatizzato dal pino. L’aria è preziosa per l’uomo rosso, dato che tutte le cose dividono lo stesso respiro: la bestia, l’albero, l’uomo, tutti condividono lo stesso respiro. L’uomo bianco non sembra notare l’aria che respira. Come l’uomo morente, egli è insensibile al fetore.
Ma se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare che l’aria ci è preziosa, dovete ricordare che l’aria condivide il suo respiro con tutta la vita che sostiene. Il vento che donò a nostro nonno il suo primo respiro, riceve anche il suo ultimo sospiro. E il vento deve dare anche ai nostri figli lo spirito della vita. Se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete tenerla separata e considerarla sacra, come un luogo dove persino l’uomo bianco può andare a gustare il vento addolcito dalla fragranza dei fiori delle praterie.
Così, noi considereremo la vostra offerta di comprare la nostra terra. Se decideremo di accettare, porrò una condizione: l’uomo bianco dovrà trattare gli animali di questa terra come fratelli. Io sono selvaggio e non capisco altri modi di vivere. Ho visto migliaia di bisonti imputridire nella prateria, uccisi dall’uomo bianco che ha sparato loro da un treno in corsa.
Io sono un selvaggio e non capisco come il cavallo d’acciaio che sputa fumo possa essere più importante del bisonte che noi uccidiamo solo per sopravvivere. Cos’è l’uomo senza le bestie? Se tutti gli animali fossero scomparsi, l’uomo morirebbe per la grande solitudine di spirito. Infatti, qualsiasi cosa succeda agli animali, presto accade anche all’uomo.
Tutte le cose sono legate tra loro. Dovete insegnare ai vostri figli che la terra sotto i vostri piedi è la cenere dei nostri nonni. Affinchè rispettino la terra, dite ai vostri bambini che essa è arricchita dalle vite dei nostri antenati. Insegnate ai vostri bambini quello che noi abbiamo insegnato ai nostri figli: che la terra è nostra madre.
Qualsiasi cosa accada alla terra, accade anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su loro stessi. Noi sappiamo questo: la terra non appartiene all’uomo, l’uomo appartiene alla terra. Noi sappiamo questo: tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Tutte le cose sono unite tra loro. Qualsiasi cosa accada alla terra, accade ai figli della terra. L’uomo non ha tessuto la stoffa della vita, è solo un filo di essa.
Qualsiasi cosa lui faccia alla stoffa, lo fa a se stesso. Ma noi considereremo la vostra offerta di andare nella riserva che avete offerto alla mia gente. Vivremo appartati ed in pace. Importa poco dove trascorreremo il resto dei nostri giorni. I nostri bambini hanno visto i loro padri umiliati nella disfatta. I nostri guerrieri hanno provato vergogna e dopo la sconfitta hanno trascorso i loro giorni nella pigrizia e contaminato i loro corpi con cibi dolci e bevande forti. Importa poco dove trascorreremo il resto dei nostri giorni.
Non sono molti. Ancora poche ore, pochi inverni e nessuno dei nostri figli delle grandi tribù, che una volta vivevano su questa terra o che si aggirano ora in piccole bande nei boschi, rimarranno a lamentarsi sulle tombe di un popolo una volta potente e pieno di speranza come il vostro. Perché dovrei piangere la scomparsa della mia gente? Le tribù sono fatte di uomini, niente di più.
Gli uomini vanno e vengono come le onde del mare. Persino l’uomo bianco, il cui Dio cammina con lui e gli parla da amico ad amico, non può essere esonerato dal destino comune. Noi possiamo essere fratelli, dopotutto; staremo a vedere. Una cosa sappiamo, che l’uomo bianco potrà forse scoprire un giorno: il nostro Dio è lo stesso Dio. Ora voi potete pensare che Egli vi appartenga, così come volete possedere la nostra terra, ma non è così. Egli è il Dio dell’uomo e la Sua compassione è uguale sia per l’uomo rosso che per quello bianco.
Questa terra è preziosa per Lui e danneggiarla significa disprezzare il suo Creatore. Anche i bianchi scompariranno, forse anche prima di tutte le altre tribù. Ma nel vostro perire risplenderete vividamente, infiammati dalla forza del Dio che vi ha portato in questa terra e che per qualche scopo speciale vi ha dato il dominio su di essa e sull’uomo rosso.
Quel destino è un mistero per noi, poiché non comprendiamo perché i bisonti sono stati tutti macellati, i cavalli selvaggi domati, i sacri angoli della foresta appesantiti dall’odore di molti uomini e la vista delle rigogliose colline disturbata dai fili parlanti. Dov’è la macchia? Sparita. Dov’è l’aquila? Sparita. E che cosa significa dire addio al puledro e al cacciatore? La fine della vita e l’inizio della sopravvivenza. Comunque considereremo la vostra offerta di comprare la nostra terra. Se accetteremo sarà per assicurarci la riserva che ci avete promesso. Là, forse, potremo vivere i nostri brevi giorni come vorremmo.
Quando l’ultimo uomo rosso sarà svanito da questa terra e la sua memoria sarà soltanto l’ombra di una nuvola che passa sulla prateria, queste spiagge e queste foreste ospiteranno ancora gli spiriti della mia gente. Perché essi amano questa terra come il neonato ama il battito del cuore di sua madre.
Così, se vi venderemo la nostra terra, amatela come noi l’abbiamo amata. Abbiatene cura come ne abbiamo avuto cura noi. Tenete nella vostra mente il suo ricordo di com’era quando l’avete presa. E con tutta la vostra forza, con tutta la vostra mente, con tutto il vostro cuore, preservatela per i vostri figli ed amatela … come Dio ama tutti noi.
Una cosa noi sappiamo. Il nostro Dio è lo stesso Dio. Questa terra è preziosa per Lui. Persino l’uomo bianco non può essere esonerato dal destino comune. Possiamo essere fratelli, dopotutto.

domenica 12 ottobre 2008

Il PIL

Visto che ci sono stati molti commenti sul penultimo post, di carattere politico-economico, ho pensato di pubblicare un breve articolo che forse darà a qualcuno uno spunto di riflessione.
L' idea imperante oggigiorno è che la crescita (del Prodotto Interno Lordo) sia in grado di risolvere ogni problema, mentre la decrescita o la stagnazione siano equivalenti al peggiore dei mali. Per chi non lo sapesse chiariamo, in modo un po' rozzo e sbrigativo, che il PIL è la somma, annuale, di tutto quello che può essere venduto, merci o servizi (incluso il proprio lavoro).
A tal scopo riporteremo di seguito il discorso che tenne Robert Kennedy il 18 marzo 1968 all' università del Kansas, quindi quarant' anni fa tondi tondi.


“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.
(Robert Kennedy)



Kennedy pronunciò questo discorso tre mesi prima di essere ucciso in un hotel di Los Angeles. La nostra economia si basa su un modello di sviluppo che si misura con il Pil, cioè produrre, buttare e produrre all’infinito. Ce la fa il pianeta (e tutti noi) a sopportare questo modello?

lunedì 29 settembre 2008

Lo Junior Selci

Quest' anno c' è una novità in paese, a livello sportivo, cioè lo "scorporo" dell' attività giovanile del Selci Nardi da quella della prima squadra .

Ritengo che questo sia un fatto di grande rilievo per la vita paesana, dato che per una volta si fa qualcosa per il paese e non per gli altri.

Mi spiego meglio: per tanti (troppi) anni la società di calcio ha curato la prima squadra ed ha lasciato (ad esser teneri) ai margini l' attività giovanile, partecipando al massimo al campionato juniores, ovviamente con pochissimi giovani del paese, in questo imitata (nessuno si senta offeso) dalle altre società sportive.

La Pallavolo Selci, pur avendo una squadra tra le prime dieci dell' Umbria, non ha da tempo un solo giocatore di Selci, e da anni non riesce a formare una squadra giovanile, col risultato che se un giovane del paese vuole praticare questo sport deve andare a Sansepolcro o Città di Castello.

La Ciclosport, pur avendo parecchi affiliati, non svolge nessuna attività sociale, per esempio facendo almeno una gara paesana all' anno, e di fatto i suoi iscritti non traggono nessun vantaggio dal farne parte: per andare a fare dei giri domenicali non avrebbero bisogno della società. Per contro, spendono una quantità notevolissima di energie per organizzare la gara di mountain bike di aprile, la gara giovanile di luglio e, soprattutto, la Gran fondo di giugno, gara, come le altre due,
di rilievo quasi nazionale (manifestazioni bellissime, va detto), e che porta benefici più ad altri che a loro stessi.

Del Selci Nardi abbiamo già detto, tutte le società limitrofe hanno organici ben forniti di nostri ragazzi, oltre che dei propri, ma noi zero...ma finalmente...

finalmente qualcosa è cambiato: come dicevo all' inizio, da tre stagioni è stato ricostituito il settore giovanile, per una volta si comincia a ragionare a lungo termine, pensando che si raccoglieranno i frutti del lavoro iniziato adesso tra cinque, sei o dieci anni, anche se è già importantissimo il fatto che i ragazzini possano fare sport e stare insieme.

Si è formata una società autonoma, anche se, ovviamente, fa riferimento a quella maggiore, si sono scelti allenatori preparati e motivati (del posto), si sono destinate delle risorse a questo progetto e si sono subito visti i frutti: ci sono già 23 ragazzini, ma possiamo scommettere che a breve aumenteranno, e si vede una buona partecipazione dei genitori, che forse hanno intuito la volontà di fare le cose per bene.

Rimane la dolorosa assenza di possibilità per le ragazze, che non hanno nè una società sportiva nè una scuola di danza, speriamo che questa lacuna venga colmata al più presto.
Quindi facciamo un grosso in bocca al lupo a questo gruppo, sperando che indichi la strada alle altre società.

sabato 27 settembre 2008

La politica della valtiberina

E' da quando abbiamo aperto il blog che caldeggiamo interventi seri, che raramente ci pervengono.
Stavolta ce ne arriva uno molto lungo, che compensa in buona parte i vuoti precedenti.
Lo pubblichiamo volentieri, auspicandone altri.
Grazie al nostro anonimo lettore


Quanto è stato scritto sulla pochezza della politica? Non abbastanza.

Quindi ci metto anche io due righe.

Non riesco a capacitarmi della miseria di contenuti che mostra la nostra politica nazionale e locale.

I nostri amministratori da anni non hanno fatto altro che perpetuare una politica ereditata dal dopoguerra dove in un paese distrutto costruire strade, case e industrie era una necessità impellente che ci ha poi portati al famoso “Miracolo italiano”.

In un momento storico che ha visto la congiuntura favorevole di alcuni fattori come: una popolazione giovane (baby boom generation), nuove tecnologie emergenti, nuovi bisogni di consumo, un grande impulso alla scolarizzazione e alla sanità pubblica, un periodo di intenso fermento culturale.

Tutto questo è finito!

Mentre da un lato il ceto politico ha sempre più svilito la scuola statale e “candeggiato” le menti dei giovani con la televisione e mezzi di informazione non degni di questo nome e ha permesso che la sanità pubblica diventasse la porta di ingresso per la sanità privata, dall’altro, sempre la politica, continua a perseguire un modello di sviluppo locale che gli stessi americani hanno iniziato ad abbandonare già negli anni ’60. Il modello industriale.

Nella nostra vallata si continua a consumare terreno per far posto a strade e capannoni che dopo qualche anno rimangono vuoti e inutilizzati. Per non parlare degli interporti (vedi quello per Marte vicino Giove).

I nostri politici non si sono accorti che il mondo è cambiato? Il nostro modello industriale non regge quello orientale e continuiamo a costruire capanni?

Ogni frazioncina vuole la sua zona industriale. Non per ultima ho visto Fighille. E’ stata insediata una nuova ditta per mobili. La classica cattedrale nel deserto. Solo che li c’erano campi coltivabili. Non si poteva costruire adiacente ad una zona industriale già esistente???

Da una parte si punta alla valorizzazione dell’ambiente per il turismo e dall’altra l’ambiente lo si distrugge!! Che furbi!

Se qualcuno non lo sapesse vi dico che la Valtiberina è la zona con più alta concentrazione di morti per tumori dell’Umbria!! Altro che valle verde. Qui si muore!

Si obietterà che con questo modello industriale si crea lavoro!

Certo, per forza! Che altro lavoro puoi offrire ad una popolazione che non è stata formata diversamente e ad un più alto livello?

E poi a chi si da lavoro?? A quegli stessi non italiani o meridionali che la “Lega” (e non solo) manderebbe a casa?!?

Che tasso di disoccupazione c’è in Valtiberina?? Quanti politici sanno rispondere a bruciapelo a questa banale domanda??? Allora smettessero di fare cose di cui non conoscono nulla.

Quello che rimprovero ai nostri politici è il pressapochismo con cui operano per la società.

Non si può pretendere che conoscano tutto ma quanti di loro si circondano di persone che hanno studiato una tematica, che l’hanno digerita ed elaborata?

Quanti di loro hanno proposte più alte di coprire una buca sulla strada??

E così fanno le piazze con le zeppe (vedi San Giustino), piani regolatori che hanno una lungimiranza che arriva a domani l’altro e manifestazioni da migliaia di euro con il solo scopo di accontentare qualcuno e che poi muoiono lì come sono nate.

Ma il nostro comune ha mai organizzato corsi di Informatica, di lingue o un progetto per i ragazzi che dura più di un anno o più di una legislatura?

Ha mai chiesto cosa è di interesse per le persone? Magari scopre che ci sono 50/100 persone che sarebbero disposte a partecipare ad un corso sul mondo dell’informazione, su come si apre un blog, su tematiche inerenti il risparmio, le banche e la finanza!!!

Siete desolanti!!

ZORRO

giovedì 25 settembre 2008

Le frasi celebri 6



Questa volta vi raccontiamo di un errore di lettura di una bambina di terza elementare, che, grazie alla tenera età, sarà scusata e avrà la nostra comprensione; nondimeno la frase risulta molto gustosa.
Nel periodo precedente il Natale è d' uso far leggere agli alunni dei racconti riguardanti le festività, e quella volta la nostra protagonista era arrivata alla seguente frase:

"...e tutti quanti videro Gesù Bambino che scendeva giù dal cielo con la lanterna..."

dopo la sua personale interpretazione la frase suddetta entrò nella storia, diventando:

"...e tutti quanti videro Gesù Bambino che scendeva giù dal cielo con la lambretta..."

Domanda: indovinate quale fu il suo soprannome da allora in poi?

martedì 16 settembre 2008

Le frasi celebri 5


Questa storia risale a più di quarant' anni fa, la mattina in cui si verificò una delle più belle eclissi del secolo scorso in Italia.
C' era un sacco di gente per le strade, organizzata con vetrini fumé e quant' altro potesse servire a osservare al meglio il fenomeno.
A quel punto passò la protagonista del nostro episodio, una signora di una certa età ma non vecchia, che, vedendo tutto quel fermento e il buio improvviso chiese cosa stesse succedendo:
le risposero "Ma, ****, c' è l' eclissi!"
E lei:

Eh, quante ne 'nventono!

giovedì 11 settembre 2008

La chiesa del ponte



Si è concluso il restauro della chiesetta del ponte, terza e ultima chiesa di Selci ad essere restaurata negli ultimi 25 anni.

Dapprima, a seguito dei danni riportati in occasione del terremoto del 1984, venne sistemata (per le feste, n.d.r.) Sant' Andrea, con un grosso impegno finanziario e dei risultati, a dir poco, avvilenti. Riguardo a quei lavori l' unica parola che mi viene in mente è "scempio".

Poi fu la volta di Santa Maria, e qui, se non vado errato, venne impiegata una parte dei fondi lasciati in beneficenza dal maestro Leonello Polchi, e, vivaddio, i lavori furono eseguiti con perizia e umiltà, nel senso che nessuno volle lasciare il suo marchio sull' opera.

Stavolta, pur avendo visto bene solo l' esterno e, di sfuggita, l' interno, mi sento di dire che ci siamo risparmiati un altro lavoro all' italiana, cioè uno schifo degno di una tribù di unni.

All' esterno è stato solo rifatto l' intonaco, il colore è più che credibile (sul campanile di S. Andrea,
per intenderci, vennero inventate di sana pianta delle rifiniture rosso-oro), idem per l' interno, dove sono state sostituite le travi di legno con altre nuove e uguali, e il resto è stato conservato il più possibile simile all' originale, sia i muri che il pavimento; è stato aggiunto un dipinto di Pietro Pecorari. In ogni caso, niente di irreversibile come a Sant' Andrea.

All' esterno è stata pavimentata una parte di sagrato, con dei mattoni che si intonano bene col resto della struttura.
Non sappiamo chi abbia diretto i lavori ma lo ringraziamo.

venerdì 29 agosto 2008

Lettera per Silvia

Abbiamo ricevuto, da un' amica dell' autore, questa lettera dedicata alla sfortunata ragazza vittima del recente, tragico, episodio di Sansepolcro.
La pubblichiamo in maniera integrale senza aggiungere commenti.



Cara Silvia, era venerdì sera e stavo tornando a casa quando sono stato raggiunto dalla notizia della tua scomparsa. Qualche ora prima mi aveva chiamato un amico, il buon Giuliano, figlio di un ostaggio civile fucilato nell'agosto '44. Quel venerdì ricorrevano giusto sessantaquattro anni dalla morte di suo padre, e mai avrei pensato che ancora un 22 agosto si sarebbe impresso su di una famiglia, di Sansepolcro, come un marchio a fuoco per i giorni a venire.Di fronte a queste vite spezzate, penso ai genitori che rivedono le immagini dei loro bambini, che imparano a camminare con il loro testone e l'incedere incerto, che giocano con la palla o con i tegamini, che ridono insieme ai loro fratelli, e mi chiedo da quale pianta venga il seme che con il suo male ha infestato queste brevi esistenze.E penso a quanto è innaturale che i genitori sopravvivano ai figli, ai quali la vita dovrebbe riservare un futuro ben più lungo di quanto sia il passato.Un grave errore è assistere a questi fatti come se si trattasse sempre di problemi altrui, lasciando i familiari soli come se su di loro gravasse un'infamia di cui non si capisce la colpa.Eppure, ancora una volta, varie istituzione e associazioni sportive e non, comprese quelle politiche malgrado il loro buon numero di affiliati, sembrano allentare le maglie proprio nel momento del maggior bisogno, quando sarebbe opportuno non stare distanti, ma stringersi a rete intorno a tanto dolore.Non basta un consapevole silenzio. Dove è quell'opinione pubblica che se la prende con tanto zelo per un volto del Cristo utilizzato in una locandina, ma non si espone con una posizione netta su questioni che vanno ben oltre gli esercizi retorici e le semplici enunciazioni di principio, chiedendo una radicata militanza in mezzo ai problemi e alla sofferenza della gente comune? Quanti i tanti camminatori della domenica ed anche quei molti ciclisti locali che, pur conoscendo entrambi i due ragazzi, si sono chiesti (o hanno chiesto) se potevano essere utili nelle ricerche di questi giorni?Ben vengano giornalisti e televisioni se il clamore mediatico può gettare una luce sui tanti casi di violenza domestica, spesso neppure denunciati, che tuttavia rendono la nostra valle una zona a rischio dove, ai traffici illeciti e ad una criminalità di vario genere sempre più diffusa, si sovrappone l'inadeguatezza di un vivere spesso lasciato ai margini della vita sociale e che esplode sempre più spesso, con una frequenza che tentiamo di negare, in tragici casi di omicidio, suicidio, omicidio-suicidio. In una società che ha perso il senso di solidarietà tipico delle campagne dove, quando bruciavano i pagliai, gli altri contadini facevano il giro dei poderi per ricostituire i covoni perduti dal vicino, il ritmo frenetico con cui la società si modifica impedisce sovente di imbrigliare la vita quotidiana nei lacci del diritto. Un diritto che, necessariamente, è sempre in ritardo rispetto a quella comunità che esso dovrebbe proteggere, e proprio le vittime di queste storie obbligano una società civile a dotarsi dei necessari strumenti di tutela. Cara Silvia, la tua scomparsa non è solo un grave lutto per la tua famiglia, ma è la stessa società che perde una risorsa rappresentata dalla tua bontà d'animo e dal tuo lavoro generoso. Eppure voglio vedere, in quella che credo sarà per te una vita nuova e diversa, non un'assenza incolmabile, ma il prezioso tassello incastonato nella costruzione di un mondo migliore.Grazie Silvia e, per il momento, diciamoci solo "arrivederci".
MARTEDì 26 AGOSTO 2008 14:16 - Andrea Bertocci (tess. Dynamis Bike)

martedì 19 agosto 2008

Le frasi celebri 4


Una volta, in un' estate di diversi anni fa, un gruppo di ragazzi stava seduto in una panchina in Via Sant' Andrea, quando passò un' auto straniera.

Uno di loro notò, nel classico adesivo ovale di allora, il simbolo dello stato di provenienza, una "L", e chiese se qualcuno sapeva di dove fosse .

La "L" stava ad indicare il Lussemburgo, ma un personaggio, diverso da quelli dei tre post scorsi,
anche se è difficile da credere, disse:

LOLANDA

e non stava scherzando...

lunedì 11 agosto 2008

Le frasi celebri 3




Oggi parliamo di una partita di un torneo dei rioni di molti anni fa (ma perchè le cose fatte per bene a Selci non durano mai?), tra le squadre di Via della Croce e della Stazione (ehm... ho già detto troppo).
A un certo punto quello che, con grande sprezzo del ridicolo, si autodefiniva "direttore sportivo" di una delle due squadre, si alzò in piedi ed entrò in campo con l' indice della mano destra alzato
(come i bambini quando vogliono andare al bagno), sostenendo che gli avversari praticavano un gioco troppo duro, e, rivolto all' arbitro, disse quanto segue:

Signor albitro, le volgo dire una cosa, i miei giocatori c' hanno tutte le galloppole spellate!



Qualcuno lì intorno si mise a ridere in maniera irrefenabile, ma lui, convinto di aver pronunciato una frase dalla correttezza inappuntabile, pensò che ridessero di qualcos' altro e non se ne curò, per cui, quand' anche dovesse leggere queste righe, non si riconoscerebbe nel personaggio descritto.


PS Comunicazione per i visitatori:

Lasciare un commento su questo blog non è reato, quindi ripetiamo ancora una volta che potete farlo ogni volta che volete, parlando di quello che volete.

PPS Avete appena letto un' altro inutile appello, che come i precedenti andrà sprecato.

Saluti a tutti e buone ferie

mercoledì 6 agosto 2008

Le frasi celebri 2






La frase di oggi si colloca su un piano letterario più alto di quella precedente, essendo la cosa, mai uscita da bocca umana, più assurda, inaudita, incomprensibile di tutti i tempi.
Il racconto di quell' attimo sublime è giunto a noi impreciso e incompleto, ma le cose più importanti, cioè l' autore e le parole, sono quanto di più sicuro possa esistere.
Il nostro Poeta, in circostanze imprecisate e rivolto non si sa più a chi, cesellò questi versi:

Si le querce eron de roccia to eri el re

(Traduciamo per eventuali e sempre più improbabili visitatori di madre lingua italiana:
"Se le querce fossero di roccia tu saresti il re").

E' inutile dire che a tutt' oggi questa frase non è stata spiegata, nonostante gli sforzi fatti per interpretarla, ma probabilmente è il Poeta che è troppo avanti per noi poveracci.
Se qualcuno ha fatto dei passi avanti nell' interpretazione, per favore, ce lo faccia sapere.
Sapete chi è il soggetto in questione?

domenica 3 agosto 2008

Il viale - Sondaggio

Da qualche anno si parla della circolazione in Viale Francesco Nardi; qualcuno, anche tramite i giornali, propugna l' istituzione del senso unico, a causa della sede stradale troppo stretta, altri si oppongono perchè così i già pochi commercianti sarebbero ulteriormente penalizzati, altri ancora sostengono l' inutilità di tale cambiamento.
Qualche anno fa ci fu addirittura un referendum popolare, promosso dalla locale sezione dell' allora PDS, ma in verità già a quei tempi si conobbe poco o niente dei risultati, e a tutt' oggi non se ne è saputo più nulla.
Lì si proponeva di istituire dei sensi unici alternati sulle vie parallele al viale (Viale Italia, via della Croce, Via Gorizia), usando lo spazio che, a quel punto, si sarebbe liberato, per creare delle piste ciclabili.
Ultimamente circola la voce che il senso unico sarà istituito fino all' incrocio con via Trento e via del Lavoro, e il recente allargamento dei parcheggi, con ulteriore restringimento della carreggiata, rafforza questa ipotesi.
Sarebbe interessante conoscere qualche parere, noi come al solito offriamo lo spazio, ma possiamo tranquillamente giocarci tutti i nostri organi vitali che nessuno lascerà un commento.
Lontani dallo scoraggiarci continueremo a scrivere, in questo caso lanceremo anche un sondaggio
a tal proposito, vediamo se uscirà fuori qualcosa.
Sempre a proposito di voci, ce n' è un' altra che comincia a serpeggiare: sembra che i due uffici postali di Selci e di Lama siano destinati alla chiusura, con conseguente accorpamento nella costruenda COOP della Stazione.
Idem come sopra, se qualcuno vuol dire qualcosa lo faccia pure.
Idem come sopra, siamo sicuri che nessuno lo farà.

venerdì 1 agosto 2008

L' ho fatto per dispetto 2

Parliamo ancora di lavori pubblici nella nostra frazione, facendo seguito al post di qualche tempo fa.
In quello si parlava, tra le altre cose, di asfaltature e rifacimenti parziali delle stesse, sottolineando la poca o nulla perizia con la quale venivano effettuate.
Durante l' ultima festa della ranocchia era in programma una corsa ciclistica di ragazzini, provenienti da molte parti del centro Italia e anche da Cremona, quindi di una certa rilevanza, e
l' amministrazione ha provveduto a riparare delle buche presenti lungo il percorso (alcune erano vere e proprie voragini, probabilmente erano riportate anche in qualche carta geografica), pur limitandosi rigorosamente ai tratti del percorso.
Chi si aspetta l' ennesima critica stavolta rimarrà deluso, perchè, udite udite, questa volta i lavori sono stati fatti abbastanza bene (neanche stavolta si è raggiunto l' optimum, ma visti i tempi che corrono è bene accontentarsi, anche se nessuno è autorizzato a montarsi la testa).
Significa che l' asfalto è stato ben distribuito e pressato, probabilmente si è usato anche del catrame, si sono accuratamente chiusi i bordi dei tombini, che erano circondati da profondi spacchi ed erano realmente molto pericolosi, ripassando sopra delle riparazioni precedenti fatte in modo veramente vergognoso.
Allora la domanda sorge spontanea: perchè stavolta si è lavorato (abbastanza) bene, mentre la regola generale è quella di far le cose, come dice il titolo, per dispetto?
Se stavolta si è lavorato bene significa che è possibile farlo, e allora gli amministratori dovrebbero accertarsi della bontà dei lavori, e i cittadini dovrebbero pretenderlo.
Nei giorni successivi alla corsa è stato rifatto, totalmente, il tratto iniziale di Viale Italia, circa 150 o 200 metri; e qui torniamo alle vecchie polemiche: quella strada era piena di scavi riparati alla vecchia maniera, cioè da fare schifo, e dopo anni di disagi si è stati costretti a rifarla nuova.
Noi asseriamo che se le riparazioni fossero state fatte come quelle sopra descritte, non ci sarebbe stato bisogno di rifare tutto il lavoro, e in questi anni sarebbero stati risparmiati molti disagi alla popolazione, oltre ai soldi dell' ultima asfaltatura.
Quindi, come al solito, minori servizi e maggiori sprechi.
Ma tanto c' è chi paga...

Come al solito invitiamo chiunque legga questo articolo a dire la sua, e, anche se i risultati sono sconfortanti, noi continueremo a scrivere.
Buone ferie a tutti

PS a breve un sondaggio sul senso unico in Viale Nardi

lunedì 28 luglio 2008

Le frasi celebri






Iniziamo oggi una nuova rubrica, dove riporteremo delle frasi storiche pronunciate da nostri compaesani.
I nostri visitatori (comincio a pensare che siano un parto della mia fantasia, e che siano reali quanto i marziani), dovranno indovinare gli autori delle frasi suddette, ma noi avremo il solito problema, cioè quello di non prendere denunce, per cui non potremo fare nomi, ma se qualcuno vorrà conoscere la soluzione troveremo il modo per fargliela sapere .

Oggi cominceremo con una frase facile:

Il nostro personaggio misterioso, che per comodità chiameremo con un nome di fantasia, cioè Shakespeare, si trovava, come spesso ancora gli accade, davanti al bar Filarmonica, seduto sulla sua bicicletta.
A quel punto arrivò un' auto, con targa del nord Italia, e il guidatore gli chiese se poteva indicargli una trattoria.
Qui Shakespeare alzò il sopracciglio, allargò le braccia e fece la faccia stupita, come a dire "ma come, possibile che non conosciate la miglior trattoria della zona?", e disse la leggendaria frase:

Eeeh...mequè a Balzarino, no?

(Per eventuali e improbabili visitatori che non siano di Selci, chiariamo che "Balzarino" è il soprannome del proprietario di una ditta agricola, che come tale possiede dei trattori.
Il nostro pensava che quella fosse una trattoria.
Il bello è che lo sfortunato passante andò veramente a chiedere di pranzare in quella casa... ma questa è un' altra storia).

Allora, chi si cela sotto il nome di Shakespeare?

giovedì 24 luglio 2008

Il giorno del giudizio

Visto che il sondaggio sulla festa ha avuto un insperato successo (purtroppo nel nostro blog 13 voti sono da considerarsi un successo), per la serie “finchè vinco, gioco”, chiediamo ai nostri visitatori di dilungarsi un po’ di più e di dire cosa è loro piaciuto e cosa no.

Comunque, finora, dieci persone hanno detto che la festa è loro piaciuta, due l’ hanno trovata bruttissima e una scarsa, per ora i giudizi non sono malvagi.

Si può esprimere qualunque parere o, meglio ancora, qualunque idea, tenendo presente che l’ organizzazione deve comunque sempre fare i conti con il bilancio (intendo dire che sarebbe una buona idea organizzare un concerto di Michael Jackson, ma risulterebbe piuttosto impegnativo trovare i soldi necessari per l’ ingaggio e per la copertura del rischio, quindi un’ idea del genere sarebbe suggestiva ma poco praticabile).

Chi ha voglia di farlo può plaudere, criticare, proporre, pensando che la Pro Loco avrà piacere di conoscere i pensieri della gente, che saranno tanto più graditi quanto più chiari e articolati.

La redazione dell’ Eco di Selci, sicura di non ricevere neanche mezzo commento, anticipatamente ringrazia.

venerdì 11 luglio 2008

Questi consigli possono salvarvi la vita

Due righe per commentare i servizi giornalistici che da diverso tempo le reti RAI e Mediaset dedicano al clima e alla meteorologia.

Avrete notato che al minimo accenno di caldo, freddo, pioggia o neve esce subito fuori la parola

“record”, cosicché se a giugno il termometro segna 30 gradi, si sente in TV la notizia seguente:

“Caldo record in Italia, era dai tempi della quarta dinastia egizia che non si registrava una tale temperatura”,

oppure, dopo due giorni di pioggerella:

“Precipitazioni record in Italia, rischio alluvioni in tutto il paese, era dai tempi di Noè che non pioveva così”, e così via.

Poi l’ immancabile “le stagioni non sono più quelle di una volta”, come se nei lugli di 1000 o 2000 anni fa nevicasse.

Di concerto escono fuori quei consigli idioti sulle precauzioni da prendere per evitare i malori dovuti al caldo, suggerimenti talmente cretini che verrebbero istintivi anche a un topo di fogna, del tipo seguente:


non uscite di casa alle due del pomeriggio sotto allo schioppo di sole

non accendete i termosifoni

non mangiate i ciccioli e la porchetta, meglio frutta e verdura

non bevete superalcolici mentre siete in spiaggia

non indossate sciarpe e cappotti nelle ore più calde

se fate una passeggiata, è meglio indossare scarpe leggere piuttosto che i doposci

in auto tenete spenti i riscaldamenti, semmai azionate l' aria condizionata

togliete i doppi coltroni invernali dai letti

e così via

Grazie alla TV per averci, indirettamente, salvato la vita.

(Poi si lamentano se la gente va a guardare i blog)

lunedì 7 luglio 2008

Selciarini nel mondo

Trovate qua e là nei giornali di ieri:

Federico Morini, assente dalle gare da anni, viene ingaggiato, con un contratto a termine, da una squadra professionistica americana.
Per colmo della iella, durante un allenamento, viene investito da un' auto, che lo tampona violentemente da dietro.
Riporta danni piuttosto seri e viene ricoverato in ospedale, ma dopo alcuni giorni, contro il parere dei medici, torna in bici e partecipa a una gara.
Incredibilmente non si accontenta di arrivare al traguardo, ma si invola a 50 kilometri dall' arrivo e vince in solitaria.
Grande Fred

Per restare in tema, segnaliamo anche la vittoria di Alessandro Magalotti in una gara in Toscana, valida come indicativa per la partecipazione ai campionati italiani.
Benchè ufficialmente la categoria sia definita "amatoriale", non bisogna farsi trarre in inganno dal termine, perchè il livello è veramente alto, e tra i corridori ci sono svariati ex professionisti.
Complimenti quindi anche a Magalotti per questo risultato di grande prestigio.

Per finire segnaliamo la vittoria di Virginia Leonardi, a Terni, in una gara valida come selezione per Miss Italia. Il primo posto le vale il titolo di "Miss Sorriso".
In bocca al lupo per il prosieguo della manifestazione.

mercoledì 2 luglio 2008

Il fiume

Riceviamo una lettera che parla di un problema, per così dire, trasversale, nel senso che interessa sia Selci che Lama.
La pubblichiamo subito, ribadendo che qui c' è spazio per tutti, e ci auspichiamo di riceverne sempre di più.



Vi scrivo questa lettera per parlare di una questione che mi disturba parecchio, quella relativa al cosiddetto “parco fluviale” di Selci Lama.
Anni fa l’ amministrazione ebbe l’ idea, che ho sempre considerato ottima, di sistemare la sponda del fiume, creando un bel percorso verde, con varie piazzole di sosta attrezzate e un sentiero che corre lungo tutto il corso del fiume fino al Tevere.
Il problema che io pongo è proprio relativo al fiume, che d’ estate, in quello che dovrebbe essere il periodo di maggior fruizione e godimento del percorso, è invariabilmente asciutto.
Ciò non è dovuto alla calura estiva, ma alla diga di Ripole, che in quel periodo viene chiusa “ermeticamente” e non lascia passare una sola goccia d’ acqua.
Assistiamo così al paradosso di un parco fluviale che non ha un fiume.
Sorvoliamo sul problema della manutenzione del percorso, di solito approssimativa e intempestiva, e focalizziamo l’ attenzione sulla diga.
Questo invaso viene gestito da molti anni dall’ ente regionale ARUSIA, con una convenzione che è però scaduta da oltre vent’ anni; i beneficiari sono tre o quattro aziende agricole (non è un modo di dire, sono veramente tre o, forse, quattro), che dispongono del fiume a loro piacimento, come se fosse una loro proprietà.
Il risultato è che due paesi, Selci e Lama, si trovano per una buona parte dell’ anno senza il loro fiume, la cui acqua, a quanto ci risulta, viene utilizzata solo per la coltivazione del tabacco.
Tra le altre cose, la chiusura della diga viene effettuata, alla faccia dell’ ecologia, senza nessuna gradualità e senza nessun criterio naturalistico, per cui provoca ogni anno una vera e propria moria di pesci che, proprio in quel periodo, risalgono la corrente per andare a riprodursi.
Ci chiediamo, in buona sostanza, se è giusto che, per gli interessi di tre o quattro persone, vengano pesantemente penalizzati due interi paesi.
Sarebbe interessante sapere quello che ne pensano, oltre a Selci, anche a Lama, visto che dal comune non si riesce ad avere soddisfazione.
Grazie per lo spazio concessomi.

venerdì 20 giugno 2008

Gioco n° 009: Rebus

mercoledì 18 giugno 2008

Rassegna delle bande

Informazione di servizio:

Inizia stasera l' annuale rassegna delle bande, che andrà avanti fino a domenica.
La serata di apertura è dedicata proprio alla nostra banda, che eseguirà, tra le altre, musiche di
Ennio Morricone.
L' ingresso come sempre è gratuito, le previsioni dicono che il tempo terrà, quindi non ci sono scuse per mancare. Come diceva uno sconosciuto comico del centro Italia:

"ACCORRI NUMEROSO"

venerdì 13 giugno 2008

Come volevasi dimostrare

In riferimento al post del 13 aprile, in cui si criticava il modo in cui venivano fatti certi lavori, è giustappunto arrivata la notizia del fermo di 35 persone (8 arrestate e 27 ai domiciliari), della provincia di Perugia per vari reati, tra cui corruzione, associazione per delinquere, turbata
libertà degli incanti, abuso d' ufficio, falso ideologico.
Va bene che al giorno d' oggi sarebbe stato strano constatare la perfetta regolarità delle procedure, ma ci è giunta la conferma di quello che sostenevamo, cioè che, in buona sostanza, visti i servizi che ci vengono corrisposti, non si capisce perchè paghiamo le tasse.
In particolare, la maggior parte degli appalti era appannaggio di ditte costruttrici o manutentrici di strade. Ora, visto lo stato in cui versano le suddette, ci voleva Einstein per ipotizzare che ci fosse sotto qualcosa di sporco?
E' chiaro che coloro che dovevano controllare, una volta corrotti, non controllavano, e coloro che dovevano effettuare i lavori, una volta tappata la bocca ai funzionari, agivano come meglio credevano, cioè spendendo la metà (si, oggi sono ottimista) e guadagnando il doppio (è esattamente quello che è sempre successo e continua a succedere nel caso della E45, vera e propria vergogna nazionale) .
Quindi, io ditta, so che, se lavoro male, tra due anni lavorerò di nuovo, perchè la strada andrà rifatta, mentre se lavoro bene guadagnerò di meno e non avrò più quel lavoro per 5 o 10 anni.
Ma tanto i politici da noi eletti sanno che, sprecando 10€ delle tasse dei cittadini, 2 o 3 se li potranno intascare loro, e ci vengono a dire che sono necessari sacrifici per il bene del paese.
E questa non è che una goccia nel mare.
W l' Italia

PS Non vogliamo dire, con questo, che sia implicato anche il nostro comune; a quest' ultimo però contestiamo la leggerezza e la faciloneria, per non dire sciatteria, della gestione dei lavori pubblici.

giovedì 12 giugno 2008

Soluzione del gioco n° 008

Diamo la soluzione del gioco n° 008, trovare le differenze.

Era un gioco a trabocchetto, in realtà non ci sono differenze.




No, no, abbiamo scherzato, le differenze sono le seguenti:
(Per comodità indicheremo con C il cinghiale e con L il lamarino)

1) Le unghie (quelle di C sono più curate e più pulite)
2) Lo sguardo (più profondo ed espressivo quello di C)
3) La pettinatura (più classica quella di C, più sbarazzina, tendente al punk, quella di L)
4) L' abbigliamento (più casual quello di L)
5) La postura (C, che ha le spalle più dritte, sta molto più composto)
6) La fronte (quella di C è molto più spaziosa)
7) I denti (C ha appena fatto la pulizia dentale, L no)

Tra le cose che hanno in comune, invece, ci sono il titolo di studio (anche se L ha una laurea honoris causa in enologia), l' affabilità, la socievolezza e l'educazione.

mercoledì 11 giugno 2008

Pianeta sconosciuto





Molti di voi avranno sentito la notizia secondo la quale sarebbe stata scoperta una tribù primitiva

nel cuore della foresta amazzonica.

Ebbene, questa notizia era parzialmente falsa, infatti la suddetta tribù, per quanto realmente

arretrata, vive in valtiberina. Riportiamo sopra il momento esatto del primo, storico, contatto da

loro avuto con la civiltà.





lunedì 9 giugno 2008

Gioco n° 008: trovare le differenze


Quelli che vedete sono, da sinistra a destra, un cinghiale e un lamarino.
Benchè ad una prima occhiata possano risultare indistinguibili, con un po' di pazienza e di concentrazione potrete trovare 7 piccole differenze.
E' uno dei giochi più difficili finora pubblicati, tra due giorni la soluzione.

La Festa della Ranocchia



Anche quest' anno si avvicina la festa della ranocchia, data storica delle estati selciarine,
e tutti cominciano a chiedere cosa ci sarà, a quali novità potremo assistere, se cambierà qualcosa rispetto alle edizioni precedenti.
Per la verità, oltre alle solite voci di apprezzamento e solidarietà, c' è sempre qualcuno che
non gradisce qualcosa, e questo è normale e fisiologico; a costoro vogliamo offrire uno spazio per dire la loro, suggerimenti o eventuali critiche, meglio se costruttive, e agli organizzatori sarà utile per rispondere e comunque per sondare gli umori della gente.
Come per tutti i post precedenti precisiamo che apprezziamo e sosteniamo chi si dà da fare, cioè coloro che con la loro presenza hanno impedito la fine di questa associazione. Il nostro è un tentativo di coinvolgere il paese, anche se per ora si è visto ben poco interesse intorno a questo blog, ma probabilmente è colpa della poca pubblicità che ha ricevuto, ben pochi sanno della sua esistenza.
Invitiamo gli organizzatori a inviarci, appena sarà possibile, un programma della festa, che noi pubblicheremo quanto prima, e, se vorranno, un intero articolo al riguardo.

lunedì 2 giugno 2008

Soluzione del gioco n° 007

Diamo la soluzione dell' ultimo gioco, anche per accontentare il nostro visitatore che ci aveva gentilmente fornito tutto l' elenco dei rettili esistenti e anche di quelli estinti:

L amari NI E sauri TI = lamarini esauriti

Per un po' sospenderemo i giochi, ma se qualcuno li volesse vedere ce li può richiedere al nostro indirizzo di posta elettronica, ne invieremo uno alla volta.

martedì 27 maggio 2008

Gioco n° 007: Rebus


Piccolo aiutino: pensate alla classificazione dei rettili!



Soluzione rebus n°006: Lamarini spocchiosi

L' infiorata

Queste sono alcune foto della tradizionale infiorata del Corpus Domini, gentilmente inviateci da un anonimo visitatore.
Purtroppo, stante la non favorevole stagione,
quest' anno c' era carenza di fiori, specialmente ginestre, quindi nell' insieme il tappeto si è presentato meno bello che negli anni passati, ma va senz' altro elogiata la partecipazione dei vituperati selciarini, mai così numerosi come in questa particolare occasione.
Al di là dell' aspetto religioso va sottolineata
l' occasione come valido momento di socializzazione,
è piuttosto raro vedere gente di tutte le età, dai bambini ai più anziani, passare tanto tempo insieme.
Da rimarcare la buona prestazione della Banda.
Le immagini si riferiscono a via Santa Maria, via Sant' Andrea, piazza Giabbanelli, piazza Vittorio Veneto, via della Croce. Purtroppo manca via del calcinaio (sarebbe via dell' Ospizio, ma pochi la conoscono con questo nome), se qualcuno ha qualche foto di quel tratto ce la invii che la pubblicheremo.





































































martedì 20 maggio 2008

Semifinale di pallavolo

Dopo le disgrazie calcistiche possiamo ancora consolarci con la squadra di pallavolo, che rimane comunque, di gran lunga, la più alta espressione sportiva del comune.
Domani sera alle 21.00, alla palestra della Stazione, gara 1 di semifinale contro la sorpresa Foligno, che nei quarti ha eliminato la favorita pallavolo Terni, che era terza alla fine della prima fase.
Il Selci dal canto suo ha fatto fuori il Cannara in due gare, 3-0 in casa e 3-1 fuori.
L' altra semifinale è quella tra Todi e CUS Perugia.
Allora tutti in palestra a tifare per i gialloneri, l' ingresso come sempre è gratuito, lo spettacolo garantito.

lunedì 19 maggio 2008

Gioco n°006: Rebus