Concorso di bellezza a lama

lunedì 29 settembre 2008

Lo Junior Selci

Quest' anno c' è una novità in paese, a livello sportivo, cioè lo "scorporo" dell' attività giovanile del Selci Nardi da quella della prima squadra .

Ritengo che questo sia un fatto di grande rilievo per la vita paesana, dato che per una volta si fa qualcosa per il paese e non per gli altri.

Mi spiego meglio: per tanti (troppi) anni la società di calcio ha curato la prima squadra ed ha lasciato (ad esser teneri) ai margini l' attività giovanile, partecipando al massimo al campionato juniores, ovviamente con pochissimi giovani del paese, in questo imitata (nessuno si senta offeso) dalle altre società sportive.

La Pallavolo Selci, pur avendo una squadra tra le prime dieci dell' Umbria, non ha da tempo un solo giocatore di Selci, e da anni non riesce a formare una squadra giovanile, col risultato che se un giovane del paese vuole praticare questo sport deve andare a Sansepolcro o Città di Castello.

La Ciclosport, pur avendo parecchi affiliati, non svolge nessuna attività sociale, per esempio facendo almeno una gara paesana all' anno, e di fatto i suoi iscritti non traggono nessun vantaggio dal farne parte: per andare a fare dei giri domenicali non avrebbero bisogno della società. Per contro, spendono una quantità notevolissima di energie per organizzare la gara di mountain bike di aprile, la gara giovanile di luglio e, soprattutto, la Gran fondo di giugno, gara, come le altre due,
di rilievo quasi nazionale (manifestazioni bellissime, va detto), e che porta benefici più ad altri che a loro stessi.

Del Selci Nardi abbiamo già detto, tutte le società limitrofe hanno organici ben forniti di nostri ragazzi, oltre che dei propri, ma noi zero...ma finalmente...

finalmente qualcosa è cambiato: come dicevo all' inizio, da tre stagioni è stato ricostituito il settore giovanile, per una volta si comincia a ragionare a lungo termine, pensando che si raccoglieranno i frutti del lavoro iniziato adesso tra cinque, sei o dieci anni, anche se è già importantissimo il fatto che i ragazzini possano fare sport e stare insieme.

Si è formata una società autonoma, anche se, ovviamente, fa riferimento a quella maggiore, si sono scelti allenatori preparati e motivati (del posto), si sono destinate delle risorse a questo progetto e si sono subito visti i frutti: ci sono già 23 ragazzini, ma possiamo scommettere che a breve aumenteranno, e si vede una buona partecipazione dei genitori, che forse hanno intuito la volontà di fare le cose per bene.

Rimane la dolorosa assenza di possibilità per le ragazze, che non hanno nè una società sportiva nè una scuola di danza, speriamo che questa lacuna venga colmata al più presto.
Quindi facciamo un grosso in bocca al lupo a questo gruppo, sperando che indichi la strada alle altre società.

sabato 27 settembre 2008

La politica della valtiberina

E' da quando abbiamo aperto il blog che caldeggiamo interventi seri, che raramente ci pervengono.
Stavolta ce ne arriva uno molto lungo, che compensa in buona parte i vuoti precedenti.
Lo pubblichiamo volentieri, auspicandone altri.
Grazie al nostro anonimo lettore


Quanto è stato scritto sulla pochezza della politica? Non abbastanza.

Quindi ci metto anche io due righe.

Non riesco a capacitarmi della miseria di contenuti che mostra la nostra politica nazionale e locale.

I nostri amministratori da anni non hanno fatto altro che perpetuare una politica ereditata dal dopoguerra dove in un paese distrutto costruire strade, case e industrie era una necessità impellente che ci ha poi portati al famoso “Miracolo italiano”.

In un momento storico che ha visto la congiuntura favorevole di alcuni fattori come: una popolazione giovane (baby boom generation), nuove tecnologie emergenti, nuovi bisogni di consumo, un grande impulso alla scolarizzazione e alla sanità pubblica, un periodo di intenso fermento culturale.

Tutto questo è finito!

Mentre da un lato il ceto politico ha sempre più svilito la scuola statale e “candeggiato” le menti dei giovani con la televisione e mezzi di informazione non degni di questo nome e ha permesso che la sanità pubblica diventasse la porta di ingresso per la sanità privata, dall’altro, sempre la politica, continua a perseguire un modello di sviluppo locale che gli stessi americani hanno iniziato ad abbandonare già negli anni ’60. Il modello industriale.

Nella nostra vallata si continua a consumare terreno per far posto a strade e capannoni che dopo qualche anno rimangono vuoti e inutilizzati. Per non parlare degli interporti (vedi quello per Marte vicino Giove).

I nostri politici non si sono accorti che il mondo è cambiato? Il nostro modello industriale non regge quello orientale e continuiamo a costruire capanni?

Ogni frazioncina vuole la sua zona industriale. Non per ultima ho visto Fighille. E’ stata insediata una nuova ditta per mobili. La classica cattedrale nel deserto. Solo che li c’erano campi coltivabili. Non si poteva costruire adiacente ad una zona industriale già esistente???

Da una parte si punta alla valorizzazione dell’ambiente per il turismo e dall’altra l’ambiente lo si distrugge!! Che furbi!

Se qualcuno non lo sapesse vi dico che la Valtiberina è la zona con più alta concentrazione di morti per tumori dell’Umbria!! Altro che valle verde. Qui si muore!

Si obietterà che con questo modello industriale si crea lavoro!

Certo, per forza! Che altro lavoro puoi offrire ad una popolazione che non è stata formata diversamente e ad un più alto livello?

E poi a chi si da lavoro?? A quegli stessi non italiani o meridionali che la “Lega” (e non solo) manderebbe a casa?!?

Che tasso di disoccupazione c’è in Valtiberina?? Quanti politici sanno rispondere a bruciapelo a questa banale domanda??? Allora smettessero di fare cose di cui non conoscono nulla.

Quello che rimprovero ai nostri politici è il pressapochismo con cui operano per la società.

Non si può pretendere che conoscano tutto ma quanti di loro si circondano di persone che hanno studiato una tematica, che l’hanno digerita ed elaborata?

Quanti di loro hanno proposte più alte di coprire una buca sulla strada??

E così fanno le piazze con le zeppe (vedi San Giustino), piani regolatori che hanno una lungimiranza che arriva a domani l’altro e manifestazioni da migliaia di euro con il solo scopo di accontentare qualcuno e che poi muoiono lì come sono nate.

Ma il nostro comune ha mai organizzato corsi di Informatica, di lingue o un progetto per i ragazzi che dura più di un anno o più di una legislatura?

Ha mai chiesto cosa è di interesse per le persone? Magari scopre che ci sono 50/100 persone che sarebbero disposte a partecipare ad un corso sul mondo dell’informazione, su come si apre un blog, su tematiche inerenti il risparmio, le banche e la finanza!!!

Siete desolanti!!

ZORRO

giovedì 25 settembre 2008

Le frasi celebri 6



Questa volta vi raccontiamo di un errore di lettura di una bambina di terza elementare, che, grazie alla tenera età, sarà scusata e avrà la nostra comprensione; nondimeno la frase risulta molto gustosa.
Nel periodo precedente il Natale è d' uso far leggere agli alunni dei racconti riguardanti le festività, e quella volta la nostra protagonista era arrivata alla seguente frase:

"...e tutti quanti videro Gesù Bambino che scendeva giù dal cielo con la lanterna..."

dopo la sua personale interpretazione la frase suddetta entrò nella storia, diventando:

"...e tutti quanti videro Gesù Bambino che scendeva giù dal cielo con la lambretta..."

Domanda: indovinate quale fu il suo soprannome da allora in poi?

martedì 16 settembre 2008

Le frasi celebri 5


Questa storia risale a più di quarant' anni fa, la mattina in cui si verificò una delle più belle eclissi del secolo scorso in Italia.
C' era un sacco di gente per le strade, organizzata con vetrini fumé e quant' altro potesse servire a osservare al meglio il fenomeno.
A quel punto passò la protagonista del nostro episodio, una signora di una certa età ma non vecchia, che, vedendo tutto quel fermento e il buio improvviso chiese cosa stesse succedendo:
le risposero "Ma, ****, c' è l' eclissi!"
E lei:

Eh, quante ne 'nventono!

giovedì 11 settembre 2008

La chiesa del ponte



Si è concluso il restauro della chiesetta del ponte, terza e ultima chiesa di Selci ad essere restaurata negli ultimi 25 anni.

Dapprima, a seguito dei danni riportati in occasione del terremoto del 1984, venne sistemata (per le feste, n.d.r.) Sant' Andrea, con un grosso impegno finanziario e dei risultati, a dir poco, avvilenti. Riguardo a quei lavori l' unica parola che mi viene in mente è "scempio".

Poi fu la volta di Santa Maria, e qui, se non vado errato, venne impiegata una parte dei fondi lasciati in beneficenza dal maestro Leonello Polchi, e, vivaddio, i lavori furono eseguiti con perizia e umiltà, nel senso che nessuno volle lasciare il suo marchio sull' opera.

Stavolta, pur avendo visto bene solo l' esterno e, di sfuggita, l' interno, mi sento di dire che ci siamo risparmiati un altro lavoro all' italiana, cioè uno schifo degno di una tribù di unni.

All' esterno è stato solo rifatto l' intonaco, il colore è più che credibile (sul campanile di S. Andrea,
per intenderci, vennero inventate di sana pianta delle rifiniture rosso-oro), idem per l' interno, dove sono state sostituite le travi di legno con altre nuove e uguali, e il resto è stato conservato il più possibile simile all' originale, sia i muri che il pavimento; è stato aggiunto un dipinto di Pietro Pecorari. In ogni caso, niente di irreversibile come a Sant' Andrea.

All' esterno è stata pavimentata una parte di sagrato, con dei mattoni che si intonano bene col resto della struttura.
Non sappiamo chi abbia diretto i lavori ma lo ringraziamo.