Concorso di bellezza a lama

giovedì 13 marzo 2008

Il lamarino alla festa della ranocchia

Raccontiamo qui un episodio realmente accaduto, come dice il titolo, alla festa della ranocchia, ormai diversi anni fa.
All' epoca il giovedi sera era dedicato a dibattiti su temi di stretta attualità, e in quel periodo
c' era una grossa discussione riguardo la caccia, erano in programma i referendum e si fronteggiavano due schieramenti, cacciatori contro abolizionisti.
Sul palco erano presenti, oltre al conduttore (un sedicente giornalista, che ancora fa quel mestiere, con risultati a dir poco sconfortanti), un rappresentante di qualche associazione ambientalista e, per par condicio, quattro esponenti di associazioni venatorie e la totalità del pubblico, almeno 300 cacciatori ( inferociti prima ancora che iniziasse il dibattito).
Il povero ambientalista abbozzò qualche argomento, ma trovandosi in un' inferiorità numerica che neanche gli spartani alle Termopili, veniva sistematicamente sommerso dai fischi e dai "buuuu".
Tutti i convenuti, acquistando via via spavalderia, cominciarono a prendersela con lui, prima con commenti sarcastici a bassa voce, poi con insulti a scena aperta, sempre più pesanti.
L' ambientalista, realizzando che la situazione stava diventando pericolosa, cominciò a cambiare le sue posizioni, in un crescendo rossiniano di affermazioni sempre più vili e contraddittorie:
"No, ma io non è che sia proprio contro la caccia, sono più contro l' estinzione"
"Ma poi che vuoi che sia se si estingue qualche stupida specie come il fringuello o la lepre?"
"No, io stesso ho partecipato a battute di caccia al panda"
"Propongo di rendere specie cacciabile i lamarini"
Qui i lamarini insorsero, essendo presenti in maggioranza, al che il verde disse:
"Ehm.... volevo dire i selciarini"
Allora i lamarini cominciarono a esultare gridando "due, due, avemo vinto 'n derby 'n trasferta". I Selciarini sportivamente applaudirono.
A questo punto, sentendo di aver ormai trionfato, i cacciatori si alzarono tutti in piedi gridando come forsennati, e qui avvenne il fatto centrale di tutta la storia: in piedi su una sedia un lamarino, invero con molta grazia, gridò una leggendaria frase, rivolta all' ormai spaurito ambientalista, scandendo la prima parola meglio di come possa fare io:
<<...io maièèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèlééééééééé*, Portegni 'nna tegghia** de tordi arosto, vedrè come li magnonooooooo***>>
*Per una esatta comprensione, notare l' alternanza di accenti acuti e gravi
**Teglia
***Mangiano
Il destino volle che nella fretta il nostro non si ricordasse di respirare prima di gridare, per cui partì con i polmoni già mezzi vuoti, determinato, chissà perchè, a terminare la frase senza prendere più aria.
Così egli , prima di finire la seconda parola (
maièèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèlééééééééé), era già in debito di ossigeno, ma volle continuare sentendo di non dover interrompere una frase così importante.
Ricorrendo ad ogni molecola di ossigeno a sua disposizione, riuscì ad arrivare fino ad "arosto", non senza che il suo volto passasse prima per tutta la seguente gamma di colori, nell' ordine:
-rosa pallido
-rosa vivo
-rosa fucsia
-rosa shocking
-rosso porpora
-rosso carminio
-rosso pompeiano
-indaco
-qualche colore della gamma dell' ultravioletto non visibile all' occhio umano
E già qui era una prestazione vocale di valore europeo......
A questo punto, con la capacità polmonare totale ridotta a 4 cc e una circonferenza toracica di 36 cm, si trovò davanti a una doppia emergenza: dover finire la frase e dover sopravvivere.
In maniera geniale ricorse allora all' antico sistema delle balene, cioè recuperò ossigeno scindendolo direttamente dall' emoglobina, il che minò ulteriormente il suo già compromesso fisico, ma gli consentì di pronunciare anche l' ultima parola (magnonooooooo).
Di fronte a una tale impresa la commozione fu generale, molti piansero, mentre la direzione della Ranocchia chiamò un ambulanza (vallo a spiegare che ti muore uno alla tua festa e non è colpa tua), uno giurò di aver visto l' ectoplasma di Enrico Caruso che si complimentava con lui: "neanche io riuscivo a tenere la nota così a lungo".
Quando il nostro eroe riprese i sensi venne riaccompagnato a casa dall' ambulanza (che per rianimarlo finì una intera bombola di ossigeno, per cui divenne anche biondo), ma, indomito, si alzò sulla barella gridando un' altra frase da antologia;
Selciarini magnaranochieeeeee!!!!!!!!



5 commenti:

Anonimo ha detto...

A parte il riferimento ai colori di origine fantozziana,cosa copiata,questa è la cosa che fa meno ridere della terra,è una storia lunga e bruttissima..mah..almeno quello di lama ogni tanto fa anche ride...e smettete di fare ste cose che poi ci fate ulteriori figure di merda di quelle che già fate da soli con la vostra stessa esistenza...

Fante di spade ha detto...

A parte la successione dei colori, il resto della storia è vero almeno per il 90%.

Black Mamba ha detto...

Che a lama fanno ridere non avevamo dubbi!

Anonimo ha detto...

em....evidentemente non ci arrivate...ho proprio detto che NON fa ridere...troppo difficile..

p.s. vedo che siete i soli frequentatori del vostro ridicolo blog complimenti

Fante di spade ha detto...

Registriamo con piacere l' autorevole commento, se lo dici tu che non fa ridere allora dev' essere vero per forza.
MI raccomando continua a visitarci tuttti i giorni e non dimenticare la goliardia.
Un bacio